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LUNEDÌ 27 MAGGIO - N. 5 SPECIALE
17°
CONGRESSO INTERNAZIONALE
SOI
È
raro ma può avere conseguenze
devastanti per la vista. Il melano-
ma uveale è il tumore intraoculare
primitivo più frequente nella popolazio-
ne adulta, con almeno 300 nuovi casi
all’anno in Italia. E nonostante gli ottimi
risultati ottenuti nel controllo locale della
malattia (>95%) mediante tecniche di ra-
dioterapia (principalmente quella di con-
tatto o brachiterapia), il tasso di mortalità
rimane tuttora elevato. L’aspettativa di
vita dei pazienti con malattia metasta-
tica è decisamente modesta, con una
sopravvivenza media che varia dai 2 ai 9
mesi. Inoltre, la risposta ad un approccio
chemioterapico sistemico può variare
dallo 0 al 20%, con una sopravvivenza
media dopo trattamento di 4-14 mesi. È
quanto emerso nel corso di un simposio
sul tema, nell’ambito del XVII Congres-
so internazionale della SOI. A parlare
di tumori oculari, in particolare, è stato
il professor Edoardo Midena, direttore
della Clinica Oculistica e della Scuola di
Specializzazione in Oftalmologia dell’U-
niversità degli Studi di Padova.
“I tumori del bulbo oculare possono col-
pire sia l’adulto sia il bambino – ha spie-
gato – I melanomi nell’adulto sono in ge-
nere pigmentati, si sviluppano nell’uvea
posteriore dell’occhio e sono primitivi
dell’occhio stesso. Se non trattati ade-
guatamente vi è un’alta mortalità, che
è di circa il 50% a 5 anni”. Per quanto
riguarda la prevenzione, non esiste una
vera e propria metodologia di screening:
in genere i melanomi vengono tutti dia-
gnosticati quando si manifestano con
alcuni sintomi, più o meno precoci. “Se
il tumore compare al centro della retina
(regione del polo posteriore) – ha spie-
gato ancora il professor Midena – la sin-
tomatologia è precoce. I disturbi avvertiti
dal paziente, in questo caso, vanno dalla
distorsione dell’immagine alla riduzione
della vista. Quando invece i tumori sono
periferici, la sintomatologia è simile a
quella tipica avvertita in caso di distacco
della retina, dunque può spaziare dalle
‘ombre di lato’ ai ‘lampi di luce’”.
Midena ha quindi voluto sottolineare
l’importanza di una visita accurata dal
medico oculista, che è in grado “di in-
tercettare i problemi a carico dell’occhio,
PATOLOGIE
Melanoma uveale, patologia rarama devastante. In Italia 300 nuovi casi all’anno
I tumori oculari colpiscono anche i bambini, ma alcune terapie hanno successo fino al 90%
Edoardo
Midena
Glaucoma: un nuovo device promette di abbattere le complicanze chirurgiche
Già sul mercato europeo, è in corso di approvazione da parte della Food and Drug Administration
SIMPOSIO
U
n interessante nuovo device per
la chirurgia filtrante ab-externo
che permette di ottenere una
bozza filtrante sottocongiuntiva-
le, senza la necessità di creare uno spor-
tello sclerale. Il device, di forma cilindrica
con due alette posizionate a 3mmdall’e-
stremità distale, ha una lunghezza com-
plessiva di 8mm ed un lume di 70μ, ed
è composto da materiale biocompatibile
denominato SIBS (polystyrene-block-iso-
butylene-block-styrene), che ha dimo-
strato una tollerabilità biologica molto
superiore ai normali materiali biomedici.
Il rapporto tra lume e lunghezza del de-
vice permettono di prevenire l’ipotono
post-operatorio anche in assenza di un
vero e proprio meccanismo valvolare. I
dati di efficacia e sicurezza appaionomol-
to promettenti. “Tra gli ultimi dispositivi
che sono arrivati sul mercato – ha com-
mentato il professor Marco Nardi, diret-
tore della U.O. Oculistica Universitaria di
Pisa, inoccasionedi un simposio sul tema
al XVII Congresso internazionale della
SOI – il più interessante è sicuramente il
‘Preserflo MicroShunt’ (prima noto con il
nome di ‘Innfocus’). Come gruppo uni-
versitario di Pisa abbiamo avuto il privi-
legio di poter partecipare allo studio per
l’approvazione da parte della Food and
Drug Administration. Ormai a due anni
di distanza, anche se i dati non possono
ancora essere resi noti, possiamo dire
che l’efficacia di questo dispositivo viene
considerata pari a quella degli interventi
tradizionali, con una netta riduzione delle
complicanze. Abbiamo quindi ragione
di ritenere che il device possa in buona
parte sostituire la chirurgia tradizionale,
rendendo più sicuro l’intervento per i pa-
zienti – ha concluso Nardi – permettendo
di intervenire più precocemente nel de-
corso naturale della malattia”.
anche in assenza di sintomatologia”.
I tumori dell’occhio oggi possono co-
munque essere curati bene, con terapie
in grado di restituire una percentuale di
successo “molto elevata – ha fatto sa-
pere l’esperto – superiore addirittura al
90%. Il trattamento è radiante ed è effet-
tuato dall’oculista, esperto della materia.
Quanto alla radioterapia, questa può
avere effetti collaterali, ma il rapporto co-
sto-beneficio è sicuramente a vantaggio
del secondo”.
I tumori intraoculari possono colpire an-
che i bambini. Tra questi il più frequente
è il retinoblastoma (che può essere bila-
terale e di origine genetica). “In questo
caso il concetto di screening è pertinente
in quanto, osservando l’occhio, si intui-
sce che la pupilla, normalmente contrad-
distinta da un riflesso rosso, ha invece un
aspetto bianco – ha aggiunto Midena –
Altro segno del retinoblastoma può es-
sere uno strabismo, anche per questo il
bambino strabico va sempre sottoposto
alle cure e ai controlli dello specialista”.
Una diagnosi tardiva può portare persino
alla morte, ma una rapida terapia, som-
ministrata dal medico oculista speciali-
sta in oncologia oculare in accordo con
il pediatra oncologo, è risolutiva “in una
altissima percentuale di casi”, ha infine
concluso l’esperto.
Marco
Nardi