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LUNEDÌ 27 MAGGIO - N. 5 SPECIALE
17°
CONGRESSO INTERNAZIONALE
SOI
F
ari puntati sul glaucoma nella
giornata inaugurale del XVII
Congresso
internazionale
della SOI. Questa patologia
oculare, correlata a una pres-
sione dell’occhio troppo elevata, è la
seconda causa di cecità a livello plane-
tario dopo la cataratta, ma è la prima a
carattere irreversibile. In Italia colpisce
1 milione e 200mila persone (120mila
solo nel Lazio) e 55 milioni nel mondo,
mentre si stima che le persone affette
potrebbero superare i 65 milioni nel
2020. A essere più colpiti sono gli an-
ziani fra i 60 e i 65 anni, anche se il glau-
coma può insorgere già a partire dai 40.
Secondo l’Organizzazione mondiale
della Sanità, inoltre, il 50% dei pazien-
ti non sa di averlo perché arriva tardi
alla diagnosi. Eppure la disabilità visiva
provocata dal glaucoma (compresa l’i-
povisione) si può prevenire, purché la
malattia sia diagnosticata e curata tem-
pestivamente. Il tema è stato al centro
di un simposio a cui hanno preso parte,
tra gli altri, il professor Stefano Miglior,
direttore della Clinica oculistica dell’U-
niversità Milano Bicocca e presidente
dell’Associazione italiana per lo studio
del glaucoma (Aisg), e il professor Lu-
cio Zeppa, primario di Oculistica all’O-
spedale Moscati di Avellino.
La patologia colpisce 1
milione e 200mila persone
in Italia. Il 50% dei pazienti
non sa di averlo perché
arriva tardi alla diagnosi
L
a vista è un bene prezioso da cui
dipende l’83% del nostro modo
di percepire il mondo. Per questo
gli oftalmologi della SOI si battono da
sempre per far comprendere ai ge-
nitori quanto sia necessario portare i
bambini dal medico oculista fin dalla
piccola età, perché è un loro diritto
poter usufruire delle cure migliori at-
tuate dagli specialisti, con la possibilità
di utilizzare le apparecchiature più in-
novative. Ma a che età è consigliabile
la prima visita oculistica? “Certamente
i bambini dovrebbero essere visitati
tutti alla nascita o nei primi giorni di
vita, se possibile - ha spiegato il dot-
tor Filippo Cruciani, medico oculista
e consulente del Polo nazionale della
Riabilitazione visiva, in occasione del
XVII Congresso internazionale della
SOI - altrimenti, come prevede la nor-
mativa, il bambino deve essere sotto-
posto almeno ad un controllo del ‘Red
reflex’ (Riflesso rosso del fondo ocu-
lare), che deve essere eseguito solo
da personale medico, soprattutto da
neonatologi e pediatri. Questo è un
sistema un po’ grossolano, che però
può essere utile per evidenziare alcu-
ne patologie gravi come la cataratta
congenita, i tumori in fase avanzata o
altri disturbi di trasparenza oculare”.
Un controllo oculistico va comunque
fatto entro i primi tre anni di vita, sfa-
tando quel luogo comune per cui il
bambino non possa essere sottoposto
ad una visita in età preverbale perché
non collaborativo. “Si tratta di una
convinzione abbastanza diffusa tra i
genitori e il personale sanitario”, ha
sottolineato Cruciani, per cui precoci
visite oculistiche sono invece fonda-
mentali per l’alta diffusione dei difetti
di vista nella popolazione infantile che,
se non corretti il prima possibile, pos-
sono creare delle gravi conseguenze.
“Le conseguenze sono in particolare
due - ha spiegato ancora il professo-
re- la prima è l’ambliopia (che ha una
percentuale di circa il 3-4% nella po-
polazione infantile), quella patologia
volgarmente chiamata ‘occhio pigro’
che consiste nella riduzione perma-
nente della funzione della visione cen-
trale; la seconda è lo strabismo (che
ha una percentuale del 2%)”.
In generale, i difetti di rifrazione della
vista nei bambini sono molto frequen-
ti: da un’indagine che la SOI ha con-
dotto con l’IAPB Italia Onlus - Agenzia
internazionale per la prevenzione della
cecità in tutte le regioni italiane, risul-
ta che i bambini che hanno bisogno di
occhiali sono all’incirca il 25-30%. “È
allora importante diagnosticare il pri-
ma possibile questi difetti - ha detto
Cruciani - non solo per prevenire le
conseguenze, ma anche per garantire
il pieno benessere visivo del bambino
e l’ottimazione perfetta della visione,
soprattutto nel periodo pre-scolastico
e scolastico”. Tra le criticità emerse
dall’indagine, ancora, il ritardo della
prima visita oculistica nei bambini. “Il
problema non è solo che una fetta di
bambini, soprattutto quelli che appar-
tengono agli strati sociali meno ab-
bienti, non viene visitata - ha aggiunto
ancora il professore - ma anche il ritar-
do della prima visita oculistica, fatta
mediamente in Italia intorno ai 6 anni,
quindi intorno alla prima elementare”.
C’è però un dato positivo che riguarda
i genitori: “L’80% delle visite oculistiche
effettuate a scopo preventivo è di ini-
ziativa dei genitori, solo il 20% dei pe-
diatri. Abbiamo quindi riscontrato una
certa sensibilità dei genitori nei con-
fronti della prevenzione della vista nel
bambino - ha concluso l’esperto - an-
che se rimane la criticità del ritardo”.
FOCUS BAMBINI
L’importanza delle visite oculistiche nei
bambini: ecco quando effettuarle e perché
Tra le criticità emerse da un’indagine condotta dalla SOI,
il ritardo della prima visita tra i più piccoli. Ma cresce la
consapevolezza dell’importanza tra i genitori
Filippo
Cruciani
SIMPOSIO
Per il glaucoma
è disponibile un nuovo
device che si impianta
in day surgery
segue a p. 5
Stefano
Miglior