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LUNEDÌ 27 MAGGIO - N. 5 SPECIALE

17°

CONGRESSO INTERNAZIONALE

SOI

Il sistema assicurativo SOI, tra esigenza formativa

emiglioramento dellavita professionale

L

a SOI è stata la prima società italia-

na a sottoscrivere una convenzione

assicurativa centralizzata per i suoi

soci. Puntando ad un duplice obiettivo:

da una parte colmare l’esigenza forma-

tiva e dall’altra appropriarsi del proprio

rischio, prevenendolo e migliorandolo

anche sotto il profilo assicurativo. La tra-

sparenza è quindi alla base del sistema

messo a punto dalla Società Oftalmolo-

gica Italiana, che in questomodo ha con-

tezza di tutto quello che accade ai suoi

soci. “Ogni volta che un socio SOI apre

la denuncia di un sinistro - ha spiegato

il professor Paolo D’Agostino, docente

di Diritto penale all’Università di Torino,

in occasione di un incontro sul sistema

assicurativo degli oftalmologi, che si è

svolto nell’ambito del XVII Congresso in-

ternazionale della SOI - la Società riesce

a monitorare quello che accade, pren-

dendo consapevolezza di cosa significa

esattamente oggi fare l’oftalmologo in

Italia”. Ma attraverso questa attività di

monitoraggio, la SOI ha soprattutto la

possibilità da un lato di intervenire diret-

tamente sulle situazioni più problema-

tiche emergenti dalle analisi dei sinistri

(mediante specifici interventi formativi

ed informativi), dall’altro di fornire assi-

stenza agli iscritti coinvolti in una vicenda

giudiziaria. E tutto questo, come ha sot-

tolineato D’Agostino, “sia per aiutarli in

un momento difficile della loro vita pro-

fessionale, sia per evitare che nelle aule

giudiziarie vengano fatte affermazioni

scientificamente inesatte, infondate o

false”. Se dalle analisi dei sinistri emer-

gono con frequenza dei problemi su uno

specifico atto medico o chirurgico, quin-

di, nel momento in cui la SOI ne prende

consapevolezza, introdurrà “sempre nei

Grazie ad un sistema trasparente, la Società

ha la possibilità di monitorare quello che accade

suoi convegni una parte dedicate a tale

attività- ha proseguito il professore- per-

ché sa bene e in concreto che quello è

un tema importante e sensibile per gli

oftalmologi. In questo modo si va a col-

mare un’esigenza formativa per gli iscrit-

ti, ma contemporaneamente si migliora

la loro qualità di vita professionale e, di

conseguenza, anche il loro rischio assicu-

rativo”. Per questo il sistema assicurativo

della SOI, attivato nel gennaio del 2000,

è diventato un modello di riferimento

per molte società scientifiche e sindacati

di categoria a livello nazionale. In merito

ai contenziosi, la maggior parte dei sini-

stri aperti dagli oftalmologi riguardano

l’intervento di cataratta: “Questo sem-

plicemente perché quello della cataratta

è l’intervento più eseguito in Italia e nel

mondo- ha sottolineato D’Agostino- ba-

sti pensare che nel nostro Paese ogni

anno si operano oltre 600mila cataratte.

Per tale ragione, è a tutti noto lo sforzo

compiuto dalla SOI nella realizzazione

delle linee guida in materia, che si ag-

giungono a quelle dedicate a tempi più

specifici e meno frequenti”. Allo stes-

so modo occorre evidenziare quanto

fatto in materia di consensi informati:

documenti regolarmente rivisti e revi-

sionati da un apposito Comitato tecnico

scientifico della SOI e disponibili sul sito

istituzionale. “Tutte attività, queste - ha

sottolineato ancora D’Agostino - che

distinguono la SOI dalle altre società

scientifiche e non solo a livello naziona-

le”. Una particolare attenzione di SOI è

stata poi posta ad argomenti molto spe-

cifici: “Si pensi, ad esempio, alle iniezioni

intravitreali: in tal caso SOI ha preso una

forte ed esplicita posizione, non solo a

livello scientifico, politico ed istituziona-

le, ma anche assicurativo, modulando

le proprie coperture a seconda delle

esigenze professionali dei soci”. In que-

sti ultimi 20 anni la SOI ha fatto quindi

molto a favore dei propri iscritti: “Sicu-

ramente, molto abbiamo fatto e molto

stiamo facendo - ha concluso D’Agosti-

no - attivando tali e tantemigliorie ai ser-

vizi erogati ai soci, che facciamo molta

fatica a comunicare a tutti”.

DEVICE

fluire su un’insorgenza precoce della

presbiopia? “L’uso di device non in-

fluisce sull’insorgenza della presbio-

pia - ha spiegato ancora Mele - ma

certamente causa una condizione

patologica, definita ‘spasmo acco-

modativo’, che mima i sintomi della

presbiopia. Per intenderci: anche un

soggetto di 36 anni che sta molto ore

davanti al computer, senza un’ade-

guata correzione di occhiali, compie

uno sforzo continuo di messa a fuo-

co che paralizza i muscoli intraocula-

ri, con l’impossibilità per il soggetto

stesso di mettere a fuoco da vicino”.

Per questo oggi si può parlare di

‘nuovi presbiti’. “Se una persona è

già di per sé ipermetrope - ha sotto-

lineato il professore - ovviamente an-

ticipa l’insorgenza della presbiopia,

ma se lavora per molte ore al com-

puter la anticipa ancora di più. Per

questo già intorno ai 36/37 anni in

alcuni soggetti possono manifestarsi

i sintomi della presbiopia”.

In merito alle soluzioni disponibili per

correggere il difetto, oltre a quelle

chirurgiche o parachirurgiche, ne esi-

stono alcune più rapide da adottare,

come il semplice utilizzo di occhiali

per la presbiopia. “La tecnologia otti-

ca ha fatto passi da gigante - ha con-

cluso Mele - offrendoci la possibilità

di usare gli occhiali progressivi, cioè

occhiali che hanno la capacità di of-

frire una messa a fuco su tutti i piani

focali, sia da lontano sia da vicino”.

SERVIZI SOI

Paolo

D’Agostino