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LUNEDÌ 27 MAGGIO - N. 5 SPECIALE
17°
CONGRESSO INTERNAZIONALE
SOI
PATOLOGIE
C
on il termine ‘occhio secco’
si comprendono una serie
di alterazioni della superficie
oculare e del film lacrimale,
che causano una ridotta lubrificazione
della superficie oculare, un eccesso di
evaporazione della lacrima e un quadro
infiammatorio cronico. Tali alterazioni
sono dovute a modificazioni del pro-
dotto secretivo delle ghiandole muci-
pare della congiuntiva e delle ghiando-
le di ‘Meibomio’ delle palpebre. Una
particolare rilevanza è riconosciuta alle
ghiandole di Meibomio poiché pro-
ducono il mebo, cioè la componente
grassa delle lacrime, che rappresenta la
prima superficie di contatto dell’occhio
con l’ambiente esterno. Si è parlato
anche di questo in occasione del XVII
Congresso internazionale della SOI.
“Le modifiche della produzione delle
ghiandole di Meibomio - ha spiegato
il professor Pasquale Troiano, direttore
dell’Unità operativa di Oculistica dell’O-
spedale Fatebenefratelli Sacra Famiglia
di Erba - determinano un’incapacità
del grasso delle lacrime di mantenere
sull’occhio un’adeguata quantità di la-
crime. La ‘sindrome dell’occhio secco’
è un quadro sintomatologico dovuto
essenzialmente a una ridotta lubrifica-
zione della superficie oculare e ad un
eccesso di evaporazione della lacrima.
Questo quadro sindromico è cronico e
si accompagna sempre a infiammazio-
ne della superficie oculare”.
Come elementi patogenetici di queste
alterazioni vengono invocati sempre di
più fattori ormonali, questo spiega per-
ché la maggior parte dei soggetti che
ne soffrono sono femmine, per lo più in
menopausa. “In questa fase il bilancio
ormonale cambia in maniera più mar-
cata di quanto accade nei maschi - ha
spiegato ancora Troiano - Accanto a
questa componente ormonale legata
all’invecchiamento, ci sono anche tanti
altri fattori che possono innescare sin-
tomi da occhio secco. Per esempio i
soggetti che hanno portato a lungo le
lenti a contatto (anche se non ne fanno
più uso) più facilmente vanno incontro
alla sindrome dell’occhio secco, così
come i soggetti con congiuntivite aller-
gica e coloro che assumono particolari
categorie di farmaci per via generale,
come quelli contro l’ipertensione arte-
riosa”. La terapia è rappresentata da
sostituti delle lacrime, le cosiddette ‘la-
crime artificiali’. “La secchezza oculare
si associa inevitabilmente ad un quadro
infiammatorio della superficie oculare-
ha proseguito Troiano - quindi è molto
utile la somministrazione di colliri antin-
fiammatori steroidei, che però, potendo
dare anche gravi effetti avversi, devono
essere somministrati con precisi schemi
terapeutici”.
Per il controllo dei fenomeni infiamma-
tori è anche utile la somministrazione
per via orale di una forma particolare di
acidi grassi omega3. Per migliorare e ri-
pristinare il funzionamento delle ghian-
dole di Meibomio sono disponibili vari
tipi di trattamenti innovativi. Troiano
infine ha tenuto a fare una precisazio-
ne: “La sindrome dell’occhio secco è
una complessa patologia della super-
ficie oculare. La diagnosi, la terapia e il
controllo dei soggetti con occhio secco
è di esclusiva competenza del medico
chirurgo specialista oculista. L’improv-
visazione nella gestione di questa com-
plessa sindrome può condurre a signi-
ficative e irreversibili alterazioni della
superficie oculare, che possono ridurre
l’efficacia dei trattamenti chirurgici di
altre patologie oculari, come ad esem-
pio la cataratta”.
Pasquale
Troiano
La sindrome dell’occhio secco: a soffrirne
di più sono le donne in menopausa
La patologia colpisce anche i soggetti che hanno
fatto uso prolungato di lenti a contatto, gli allergici
e chi assume farmaci contro l’ipertensione arteriosa
L
a presbiopia è una condizione
refrattiva parafisiologica dovu-
ta alla riduzione della capacità
dell’occhio di messa a fuoco
da vicino, che in genere inizia a ma-
nifestarsi per tutti intorno ai 45 anni.
Sono circa 28 milioni i presbiti in Italia
(negli Stati Uniti superano i 100 milio-
ni e arrivano oltre i 2 miliardi in tutto
il mondo). E oggi, con l’innalzamento
dell’età media, questo difetto della vi-
sta assume una sempre maggiore rile-
vanza. “Superati i 40 anni - ha spiegato
il dottor Luigi Mele, medico chirurgo
oculista all’Università ‘Luigi Vanvitelli’
di Napoli, nel corso di un incontro sul
tema al XVII Congresso internaziona-
le della SOI - avviene un irrigidimento
del cristallino, che è la lente naturale
che si trova all’interno del nostro oc-
chio, che impedisce la messa a fuoco
di oggetti posti a 40 centimetri. Quin-
di tutti, chi prima o chi dopo, andremo
incontro alla presbiopia”.
Ma l’utilizzo sempre più diffuso di
computer, tablet o altri dispositivi
elettronici può in qualche modo in
Il difetto della vista oggi
può colpire anche prima
dei 40 anni.
Un uso smodato di
computer o tablet
provoca uno ‘spasmo
accomodativo’, che mima
i sintomi della presbiopia
DEVICE
Con l’utilizzo sempre
più diffuso di device
elettronici arrivano
i ‘nuovi presbiti’
segue a p. 7
Luigi
Mele