5
LUNEDÌ 27 MAGGIO - N. 5 SPECIALE
17°
CONGRESSO INTERNAZIONALE
SOI
Congiuntivite allergica: attenzione
a terapie con farmaci cortisonici
L
a congiuntivite allergica è
un’infiammazione della con-
giuntiva (membrana mucosa
che riveste la parte bianca
dell’occhio e la superficie
interna delle palpebre) causata da
sensibilità eccessiva a sostanze estra-
nee. Esistono varie forme cliniche:
congiuntivite allergica stagionale,
perenne, atopica, giganto-papillare e
da contatto. Tutte le forme allergiche
mostrano un certo grado di infiamma-
zione e tendono a ripresentarsi in for-
ma più o meno accentuata a seconda
dei periodi dell’anno. Ma qual è l’in-
cidenza della congiuntivite allergica
in Italia? “Con congiuntivite allergica
non si intende una sola malattia, ma
più condizioni cliniche - ha spiegato
Stefano Bonini, professore ordinario
di Oftalmologia all’Università di Roma
Campus Bio-medico, nell’ambito del
XVII Congresso internazionale della
SOI - L’incidenza varia a seconda della
forma, ci sono casi molto comuni che
hanno percentuali che si attestano in-
torno al 20-30% della popolazione. Mi
riferisco per esempio a quei pazienti
colpiti da forme allergiche spesso as-
sociate a rinocongiuntiviti allergiche
o congiuntiviti da febbre da fieno. In
questo caso si tratta di congiutiviti
perenni dovute alla sensibilità dei pa-
zienti ad allergeni comuni, come gra-
minacee o polveri”.
Altre forme sono invece meno comuni
ma più gravi, perché coinvolgono la
cornea. “Sono le forme di cherato-
congiuntivite primaverile e cherato-
congiuntivite atopica - ha proseguito
Bonini - La prima è una forma che col-
pisce soprattutto i maschi in età scola-
re e può presentarsi in modo violento
in primavera, ma non solo. Spesso va
a danneggiare la cornea con lesioni,
che però regrediscono con il tratta-
mento”. In merito alle terapie utiliz-
zate, secondo l’esperto, vale la pena
Un trattamento prolungato può portare il paziente
a problemi come l’aumento della pressione oculare
prestare attenzione ai farmaci cortiso-
nici, che a lungo andare possono por-
tare a problemi come l’aumento della
pressione oculare. “Ci sono poi altri
farmaci comuni che però, non conte-
nendo cortisone - ha sottolineato il
professor Bonini- sono meno potenti
e non sempre riescono a controllare
le riacutizzazioni. I nuovi farmaci come
Ciclosporina e Tacrolimus, poi, pur
essendo meno potenti del cortiso-
ne, non danno effetti collaterali”. Per
quanto riguarda la cheratocongiunti-
vite atopica, spesso questa si associa
a malattie cutanee gravi, che possono
dare origine a complicanze con forme
erpetiche o cataratta.
“Anche queste patologie rispondo-
no bene al cortisone - ha aggiunto
Bonini - ma spesso sono necessari
lunghi trattamenti”. Entrambe le ti-
pologie di congiuntivite allergica non
determinano danni funzionali, se non
in una piccola percentuale di casi (2-
4%). “La terapia a lungo termine non
soddisfa sempre i pazienti o i genitori
dei pazienti - ha evidenziato il pro-
fessore - che ricorrono all’uso di pro-
dotti omeopatici. E parliamo di una
fetta che va dal 7 al 40%”. Sulla pre-
venzione infine ha concluso l’esperto:
“Non esiste un test di prevenzione
sulla congiuntivite allergica, ma solo
un test di conferma. Nella maggior
parte dei casi per dare una diagnosi
sono sufficienti sia la storia del pa-
ziente sia l’esame clinico”.
SIMPOSIO
“L’ultima novità nella cura del glauco-
ma ad angolo aperto - ha spiegato il
professor Miglior - il tipo più diffuso
che colpisce il 90% dei pazienti (il 70%
sono donne) si chiama ‘InnFocus’: è
un sottile tubicino (del diametro di 70
micron) capace di drenare una quan-
tità tale di umore acqueo, il liquido
contenuto nell’occhio, da ridurre in
maniera consistente la pressione ocu-
lare e quindi ostacolare l’insorgenza e
la progressione del glaucoma. Si ap-
plica in day surgery, con un intervento
di soli 15-20 minuti in anestesia locale
e il paziente viene dimesso entro la
giornata. Il nuovo device, che è dispo-
nibile in Italia da febbraio, si inserisce
nell’occhio attraverso un piccolo foro
praticato con un semplice ago in ane-
stesia locale. E una volta posizionato,
il dispositivo dura tutta la vita e non
va cambiato”. Grandi passi in avanti
sono stati quindi fatti sul glaucoma
dal punto di vista diagnostico, con
tecnologie avanzate che consentono
all’oculista di ben stabilizzare la ma-
lattia; dal punto di vista terapeutico,
con le nuove metodologie chirurgiche
e parachirurgiche, in particolare con i
laser; dal punto di vista terapeutico,
con le nuove molecole immesse sul
mercato per il controllo della pressio-
ne intraoculare.
“Il nostro obiettivo - ha proseguito il
professor Zeppa - non è solo quello di
ottenere un abbassamento del valore
pressorio oculare, ma anche quello di
effettuare una neuroprotezione per
proteggere tale nervo. Volendo sem-
plificare, noi potremmo paragonare il
sistema visivo a quello di una lampadi-
na elettrica: la lampadina è l’occhio, il
filo della corrente è il nervo dell’occhio
e l’interruttore il cervello. La malattia
si realizza lì dove c’è il frutto della lam-
padina, cioè l’innesto della lampadina
sul filo della corrente. Noi dobbiamo
allora cercare in tutte le maniere di an-
dare a proteggere questo frutto, cioè
il nervo ottico”.
Stefano
Bonini
INTERVISTA
Lucio
Zeppa